24/12/12

RALPH SPACCATUTTO (Wreck-It Ralph)

http://www.imdb.com/title/tt1772341/

Entri in sala, ti accomodi e ti permetti un sogghigno, nel vedere come il cinema sia completamente vuoto, privo di marmocchi che fanno casino ad ogni secondo. Pensi al film che stai per vedere, pensi "spero che i tanto sbandierati cameo non siano lì per coprire una trama ridicola".

Inizia il film.

Ralph è il cattivo del videogioco Felix Aggiustatutto da ormai 30 anni, ma è stanco di essere messo in disparte, stanco della sua vita solitaria e monotona. Ralph decide quindi di cambiare, uscire dal suo videogioco e conquistarsi la sua personale medaglia, per dimostrare a tutti che lui non è solo cattivo.

Diretto dall'esordiente Rich Moore, regista di molti episodi di serie tv come I Simpson (sua la brillante parodia di Cape Fear), Wreck-It Ralph è quello che fu un po' Toy Story negli anni '90: personaggi alle prese con un viaggio complesso attraverso nuovi mondi alla ricerca del superamento di ostacoli come la diversità, strizzando fortissimo l'occhio alla cultura di massa attraverso le ere dei videogame (vedi i ben noti cameo e i diversi videogiochi), portando avanti un discorso sul vecchio e il moderno.

Dopo un'oretta circa di cose belle-bellissime, Ralph subisce però una flessione, semplificandosi, andando incontro al pubblico più giovine. Ed è un po' un peccato, visto che bastava veramente poco per elevarsi a qualcosa di più di un bel film. Pur con tutti i suoi clichè narrativi, a sua difesa possiamo dire che è una pellicola che non risparmia quei momenti di sentimento, dove regna l'emozione, che è presente in quantità massiccia e si sente, anche se potrebbe risultare un po' paracula.

Tecnicamente, questo nuovo film Disney tocca livelli alti, facendo un notevole passo avanti rispetto al plasticoso Rapunzel dello scorso anno. Non arriviamo chiaramente ai picchi della produzione Pixar (anche se, come abbiamo visto, ci vuole ben altro che la sola realizzazione tecnica per fare un filmone), ma si difende davvero bene, grazie alla capacità di mostrare in modo ineccepibile tre mondi diversi - gli "8-bit" di Felix Aggiustatutto, le texture realistiche di Hero's Duty, la cartoonizzazione di Sugar Rush.

Si diceva in apertura del corto Paperman: che dire, se non sbalorditivo? Impressionante per la realizzazione tecnica (fusione perfetta di modelli poligonali a disegno), non manca di coinvolgere con una tenera storia d'amore.

Ralph Spaccatutto è un film sulla scia della produzione Pixar: sa stupire, sa emozionare, ma purtroppo incappa in un'eccessiva voglia di essere un film per ragazzini anziché un film per famiglie. La presenza esagerata di cameo e citazioni da diversi videogame non stravolge comunque il procedere del film, ma lo arricchisce in maniera davvero carina. Da vedere.

21/12/12

L'ILLUSIONISTA (L'Illusionniste)

http://www.imdb.com/title/tt0775489/

Un vecchio illusionista attraversa l'Europa per cercare successo, accompagnato da una giovine regazzina che crede nella magia.

Potrei parlare della particolarità e della cura artistica messa in questo film, ancora più che in Appuntamento a Belleville: i disegni e le animazioni ti fermeresti a guardarli per ore, da quanto sono ben realizzati.
Potrei parlare della meravigliosa colonna sonora, forse vera protagonista di un film praticamente muto,
comunicando allo spettatore ben più di quanto possano farlo delle parole.
Potrei accennare al bellissimo e malinconico finale, pieno di amarezza.
Potrei dire tante cose positive su questo film, ma concedetemene una negativa (personale): mi ha annoiato parecchio. Problema di aspettattive? No, perchè, come per Appuntamento a Belleville, si tratta di un lungometraggio decisamente ispirato, dalla storia dai risvolti adulti e disincantati che ti soffoca con un'incredibile malinconia. Eppure, tante volte mi è capitato di guardare l'orologio, chiedendomi "Ma quanto manca?": Sylvain Chomet si riconferma padrone e sapiente utilizzatore di emozioni e poesia, ma, in questo Illusionniste, gli manca qualcosa, non ha quella varietà di personaggi che caratterizzava il precendemente lungometraggio, perdendo quindi quella scintilla in più.

Ma ehi, si tratta di dettagli che non deficitano enormemente la qualità dell'opera. Anche perché non chiederei di meglio che vedere più spesso film di questo spessore.

20/12/12

SPIDER

http://www.imdb.it/title/tt0278731/
David Cronenberg ha sempre avuto un debole per la psicologia: fin dagli esordi, i suoi film hanno (avevano) come costante la mente umana e le deformità che essa trasmetteva al corpo umano (alla carne), trasformandolo attraverso sentimenti ed emozioni potentissime (illustrato egregiamente nel '79 con Brood - La covata malefica). 
Oggi il cinema del regista canadese è meno estremo, non esplora più le angosce dell'uomo attraverso l'espediente dell'horror, ma punta l'occhio sulla cruda realtà, dissezionando prevalentemente la morale (oltre alla società). Questo Spider è un po' lo spartiacque, l'ultimo film che tratterà le deformità psicologiche dell'uomo. Tuffandosi ancora di più nelle profondità della mente umana, infatti, Cronenberg imbastisce un film incentrato interamente su un uomo (un grande Ralph Fiennes) alla ricerca di una verità nascosta nella sua mente. Ne esce una pellicola notevole, disturbata/nte, contorta e labirintica, quasi come se albergassimo nella psiche del protagonista, dove non si ha più la sicurezza di nulla, nemmeno nel riconoscere i volti delle persone. 
Un film piccolo, non perfetto a causa di un eccessiva lunghezza (nonostante duri relativamente poco) che ne mina anche il ritmo, ma che sa farsi volere bene.

19/12/12

RIBELLE - THE BRAVE (Brave)

http://www.imdb.com/title/tt1217209/

Merida, la principessa ribelle del titolo, è vivace, con una gran voglia di avventura e non ne vuole minimamente sapere di fare la principessa buona e tranquilla come vorrebbe sua madre la regina. Così, stanca degli ordini e delle puntualizzazione della madre, scappa nella foresta, dove incontrerà una strega che cambierà la sua vita.


Il nuovo film Pixar è di stampo totalmente diverso dai predecessori, che spesso e volentieri andavano ad esplorare storie e punti di vista fuori dall'ordinario: questa volta infatti, si parla di una storia classicissima, non in stile Disney, ma quasi.
Ammetto che i trailer mi avevano portato a pensare MOLTO male di questo film, pensando con orrore che lo studio di Lasseter & co. si fosse adagiato sugli allori, sfornando film tecnicamente importanti ma dalla storia banale (chi ha detto Cars?), e passando ad un tipo di comicità propria dei suoi diretti avversari (chi ha detto Dreamworks?). Una volta in sala, ho appurato che così non è stato, per fortuna: Cars 2 è stata una spiacevole parentesi (spiacevole per noi, che loro ci hanno fatto un bordello di soldi con questo dittico) e la Pixar è tornata a fare film di un certo livello.
"Sì, ok, ma taglia corto: ti è piaciuto o no?" Sì e no: come scritto in precedenza, dalla Pixar cerco un certo tipo di personaggi, una diversa impostazione della storia e uno spirito che lo elevi a qualcosa di più di un semplice film d'animazione per famiglie. Brave, come si scriveva, va più dalle parti della Disney, sfoderando una trama banalotta, con dei personaggi divertenti ma nulla di più (tranne Merida che non è la classica principessa scassacazzo ribelle). In più, ciò che vuole trasmettere è quasi telefonato, lo scontro tra madre e figlia e la questione delle tradizioni da rispettare o no, del destino che uno si costruisce... tutte cose che si intuiscono già dal trailer.

Ottima la colonna sonora, regala atmosfera pesante scozzese. Sono rimasto compiaciuto del fatto che le canzoni fossero solo due, diversamente da quanto mi sarei aspettato (terrorizzato dal clamore internettiano, Noemi canterà su Brave!!1!11one!): non fastidiosissime, ma se le potevano tranquillamente risparmiare, in quanto non aggiungono nulla a storia, atmosfera, caratterizzazione e via dicendo.

Intendiamoci, non è assolutamente un film brutto, mi è piaciucchiato per quanto abbia trovato la parte centrale piuttosto debole e con una poca affinità emotiva con lo spettatore (e qui siamo su un livello più soggettivo). Oddio, più che piaciucchiato diciamo che non mi ha fatto schifo.

18/12/12

COSMOPOLIS

http://www.imdb.it/title/tt1480656/

Eric Packer deve tagliarsi i capelli: decide quindi di attraversare New York con la sua limousine, nonostante i disagi sulle strade provocati dalla visita del Presidente degli States. Intanto, un killer misterioso trama per assassinare Eric.

Caro Roberto,
Ho avuto modo, finalmente, di visionare l'ultimo film da te interpretato, diretto dal maestro Davide.

Lessi il libro diversi mesi fa e non ho problemi a dirti che mi convinse tantissimo, nella sua incessante verbosità dava modo di esprimere concetti quali il capitalismo, la sete di informazioni, l'esistenzialismo, l'avvicinarsi della fine e altro ancora. Per cui ecco, prima che uscisse, ero davvero intrigato dal fatto che Davide adattasse un libro così particolare. Poteva uscirne solo una figata.
E invece.
Questa pellicola è stata più che una delusione.
Un tradimento? No, bè, via, ora non esageriamo.
Facciamo che ti spiego meglio i miei pensieri: la pellicola si basa su dialoghi fitti, pregni (in teoria) dei temi succitati, ma quello che in realtà accade è diverso: sappiamo entrambi che Davide, quando ha scritto il film, si è limitato a fare un misero copia-incolla dal libro di Don, senza aver inserito qualcosa di suo, lasciando il materiale identico alla sua versione base, con tutti i difetti che comporta un passaggio mediatico, come, per l'appunto, l'incessante dialogare, su carta perfetto, su schermo eccessivo e privo di ragionamento. 

Okay, Davide ha le sue colpe, non si può negare, stavolta senza sperimentare si è seduto, ha scritto e ha girato il film in tempi record (dicono sei giorni per la sceneggiatura, confermi?). Ma la colpa è anche tua, Roberto: non sei credibile, non hai carisma, ti limiti a fare lo sguardo da duro con e senza gli occhiali da sole e, durante i discorsi con i (bravi) co-protagonisti, butti lì un paio di espressioni ebeti random (ad esempio: uno, due, tre). In parte mi spiace, perchè ero convinto fossi un attore serio (Tuailàit a parte).
No, dai, non offenderti, posso giustificarti: eri solo la persona sbagliata nel posto sbagliato.

17/12/12

LOOPER

http://www.imdb.it/title/tt1276104/
2042: Joe è un killer che lavora per una mafia, ammazzando su commissione persone mandate dal futuro (2072), anno in cui il viaggio nel tempo è stato messo fuori legge subito dopo essere stato inventato. Il ragazzo svolge il suo lavoro con tranquillità fino al giorno in cui arriva il sè stesso trent'anni più vecchio.

Il film sci-fi che spacca! Stupendo! GAPOLAVORO!
Santo cielo, NO.
Andiamo con ordine: la vicenda ha un suo background e una sua coerenza che lasciano in effetti molto sbalorditi per come vengono trattati. E in effetti nella prima metà ti gasi da matti grazie al ritmo intrippante e alla visione sul futuro del regista che è sporca e decadente, specie nel settore dove interagiscono i personaggi: insomma, è verosimile. Lo stesso uso dei viaggi nel tempo ha un suo perchè, e la cosa che stupisce maggiormente è che non è poi così centrale come vuole farti intendere la pubblicità. No, in realtà la fantascienza ci abbandona a metà film, ovvero da quando entrano in gioco Emily Blunt, un marmocchio, Emily Blunt, una fattoria ed Emily Blunt.
Vira su qualcosa che non ti aspetti, il chè è positivo, ma forse è un cambio un po' troppo repentino, tant'è che ad un certo punto viene da chiedersi se si stia guardando lo stesso film.
Looper è un film furbo, fa leva sulla nerdaggine di tanta gente, ma quello che ti propina è una vicenda violenta, sanguinosa, dalle tinte drammatiche e filosofiche, che rimane pure abbastanza telefonata alle volte, ma grazie ai protagonisti riesce sempre a tenere l'asticella sopra la soglia dell'accettabile.
Sui personaggi è stato fatto un buonissimo lavoro, era facile cadere nella trappola dell'anti-eroe redento, ma c'è da dire che mantengono la loro coerenza, senza essere stravolti nel corso della pellicola. Joseph Gordon-Levitt è bravissimo, le scene in cui è presente sono veramente toste, Bruce Willis molto di maniera, ma il suo lavoro lo fa sempre bene.
Un buon film, gagliardo e robusto, dice il sommelier.

BERSERK: L'EPOCA D'ORO - CAPITOLO I: L'UOVO DEL RE DOMINATORE (Berserk Ōgon Jidai-Hen I: Haō no Tamago)

http://www.imdb.it/title/tt2210479/
Tratto dal famoso manga omonimo di Kentaro Miura, il film è il prima tassello del Berserk Saga Project, ovvero l'adattamento cinematografico in una monumentale saga di cinque o più lungometraggi. Attualmente sono stati rilasciati tre film, di cui solo questa prima pellicola edita in Italia.

La trama si basa sul flashback denominato "Età dell'oro", presente nella serie dal 4° numero, e racconta dell'entrata di Gatsu nella Squadra dei Falchi, le battaglie e la sua amicizia con il suo generale Grifis.
Una trasposizione sufficiente, al contrario di quello che credevo: prima parte molto riassuntiva e schematica, dopo lo scontro con Zodd migliora abbastanza, prendendosi i suoi tempi, costruendo quindi una buona seconda metà.
Graficamente le scene belliche le ho trovate poco convincenti: se volevano dare realismo hanno mancato di tanto l'obiettivo, visto che gli inserti 3D rendono la scena abbastanza "pupazzettosa". Il resto in 2D è invece molto buono, stile pulito, colori brillanti e animazione quasi impeccabile. C'è solo un problema: Berserk dovrebbe essere più rozzo, sporco, non così perfetto.

Adattamento italiano: buona la scelta di tutti i doppiatori, svolgono un ottimo lavoro (a dispetto di quanto pensassi). Zodd conferma quanto sentito sul trailer: è incomprensibile (sembra Batman). Pietose alcune scelte di adattamento, come Chiasca (Caska) o Ciuder (Tudor).

ANCORA VIVO (Last Man Standing)

http://www.imdb.it/title/tt0116830/
Jericho (Texas), 1931: due bande di gangster dominano la città, scontrandosi per il controllo del contrabbando. Un giorno però arriva un uomo...

Rivisitazione del Yojimbo di Kurosawa, Last Man Standing è un bell'affresco di sangue, pallottole e sabbia. A metà tra il western e il gangster, il film sembra fottersene delle regole fisiche, la gente stramazza e stramazza male, tutto diventa quasi irreale, come se si fosse entrati in una dimensione (diciamo) astratta.

Qualcuno potrebbe dire che è una cazzata perchè ci sono forzature e voli, e i proiettili non finiscono mai. E' proprio questa astrazione dalla realtà che amplifica la morale distorta dei personaggi, in primis lo stesso John Smith (Bruce Willis) che non ha altro dio se non il denaro. Violenza stile hard boiled alla John Woo (orientale), molto ben diretta.

A DANGEROUS METHOD

http://www.imdb.it/title/tt1571222/
Storie di Jung e degli scontri con l'amico Freud e con la signorina Spilrein all'alba della psicoanalisi.

Più che un film, un bignami di psicologia. Parte forte, ma si perde in un concentrato di scene deboli, prive di un contenuto vero e proprio se non nei (fin troppo) ricchi dialoghi.
Un paio di scene forti a livello tematico ed estetico, come l'abbraccio in barca tra Jung e Sabina, o l'inquadratura finale del Jung distrutto.
Fassbender bravissimo, a fronte di un personaggio scritto piuttosto male; Mortensen inutile, non ci mette del suo, e il Freud che interpreta è poco più che una macchietta; Knightley riconferma i suoi standard: insopportabile, caricaturale, piatta.