06/02/13

LINCOLN

http://www.imdb.com/title/tt0443272/

Prolisso
[pro-lìs-so] agg.
 
    • Che si dilunga o si protrae troppo, eccedendo inutilmente in particolari e risultando noioso: scrittore p.; discorso p. Sin: Lincoln, film di S. Spielberg.

Ovvero il termine più idoneo per descrivere il nuovo film di Steven Spielberg.

Il 16° presidente degli States Abramo Abraham Lincoln, al volgere della fine del conflitto civile americano, vuole abolire la schiavitù negli Stati Uniti d'America. All'interno della Camera dei Rappresentanti, però, non tutti sono d'accordo.

Lincoln è un film pesante, dal ritmo (fin troppo) compassato, ma per noi non-americani è anche un film difficile se non si possiede un'infarinatura della storia americana, con tutti i suoi personaggi e intrighi. Ma no, non è questo ciò che rende Lincoln poco riuscito.
Da un lato abbiamo infatti la voglia di dare peso al tema politico, parlando di schiavitù in un modo anche freddo, mentre dall'altro si vorrebbe approfondire la figura di Lincoln uomo, marito, padre. Ed è qui che Spielberg cade rovinosamente: non sapendo quale delle due strade prendere, decide di intrecciarle, non riuscendo a gestire un macchinario enorme che vira inevitabilmente fuori strada. Ti ritrovi così davanti ad un'ottima ricostruzione storica, curatissima, tecnicamente ineccepibile, ma mai incisiva, fatta di momenti e dialoghi didascalici, infarciti di tanta, troppa retorica, con un Lincoln tanto puro quanto irreale.
Un po' come le recite scolastiche: molto dettagliate, ma prive di mordente e approfondimento.
La cosa peggiore è che ogni tanto Spielberg ci lascia intravedere le potenzialità di questa creatura, come il confronto in camera da letto tra Lincoln e moglie, che fanno pensare a che occasione magnifica si è persa.

Laddove sceneggiatura e regia risultano mediocri, si vede la classe di quel Daniel Day-Lewis che, a riprova dell'incredibile versatilità, si trasforma in un Lincoln affascinante, magnetico, testardo, stanco e provato, trascinando il film praticamente da solo. Ed è difficile non farsi trasportare dal suo carisma.
Eccezion fatta per l'ottimo Tommy Lee Jones (vice presidente Stevens), il resto del cast (fra tutti Joseph Gordon-Levitt e Sally Field) appare piuttosto sprecato, vittima del mancato approfondimento dei personaggi e delle dinamiche a loro legate che avrebbero portato la vicenda su una scala emotiva altissima.

Mentirei se dicessi che Lincoln non mi è piaciuto, però. Okay, ha tutti i difetti sopra elencati, ma è così DayLewiscentrica che è impossibile non rimanerne in qualche modo colpiti.

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